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 Presentazione Questo  libro nasce in Sicilia, terra di origine di Carmelo Mezzasalma e da lui  mai dimenticata, nell’estate del 2014, grazie a un’idea di una giovane  amica, studiosa di filosofia. «Sarebbe bello dedicare un libro a Carmelo  per i suoi prossimi settant’anni!» – disse a uno di noi dopo averlo  preso in disparte, perché Carmelo non sentisse. Da allora l’idea non ci  ha più abbandonato. È divenuta una proposta, un progetto e infine un  lavoro concreto. Un lavoro che si è svolto ordinatamente, all’inizio, e  che è diventato sempre più complesso e concitato, quando il libro doveva  giungere velocemente alla fine.  All’inizio  occorreva fare una lista degli Amici di Carmelo a cui chiedere un  contributo. Ma non era semplice. Carmelo ha moltissime conoscenze e  obbligarlo a scegliere sarebbe stato imbarazzante. Così abbiamo  preferito esimerlo e assumerci tutto il rischio della scelta. Se abbiamo  lasciato fuori qualche amico o conoscente che invece avrebbe desiderato  rendergli omaggio, le ragioni non vanno cercate nella mancanza di stima  o nella cattiva volontà di chi ha curato il libro, ma nella  disattenzione, nell’errore, nelle lacune della memoria e soprattutto  nella concitazione finale con cui il libro, appunto, è stato redatto.  Chiediamo scusa e facciamo ammenda in anticipo.  L’organizzazione  del libro rispecchia la libertà che abbiamo voluto lasciare agli Amici  invitati a partecipare a questo atto di omaggio. Alcuni hanno preferito  scrivere una testimonianza personale, altri dedicare a Carmelo un saggio  su un tema di loro competenza, altri ancora pubblicare uno studio sulle  sue opere. Il volume pertanto si articola in quattro parti: nella prima  sono raccolti saggi dedicati a Carmelo (Teologia e Spiritualità;  Musicologia; Letteratura e Filosofia); nella seconda sono contenuti  studi sulle sue opere (raccolte di poesie e saggi critici) o  testimonianze sulla sua attività di scrittore, educatore, fondatore;  nella terza sono raccolte testimonianze personali di amicizia nella  forma di una lettera, di un ricordo o di una comunicazione più formale;  nella quarta, infine, compaiono due lavori artistici, una poesia e una  composizione musicale. Il titolo del libro La bussola del soprannaturale  è tratto da un’espressione di Hugo Ball (1886-1927), grande studioso  del cristianesimo bizantino, che suona per intero in questo modo: «la  bussola del soprannaturale indica il cuore». Frase che riassume bene i  due poli significativi tra cui ha sempre oscillato la vita di Carmelo  Mezzasalma: Dio e l’uomo, il soprannaturale e il cuore. La  vita di un uomo è un grande mistero. Un mistero che rischia di non  essere capito dai suoi contemporanei, a volte neppure dagli amici più  stretti, se la persona in oggetto porta dentro una profondità e una  complessità fuori dal comune. Per questo alcuni scrittori in passato  (per es. Alfieri, Rousseau) non hanno voluto lasciare ad altri il  compito di scrivere la loro biografia e per non essere fraintesi ci  hanno pensato loro stessi. Ma il problema è che la vita resta un mistero  anche per il soggetto che la vive. Per quanto si cerchi di  scandagliarne le profondità e di comprenderne il senso, si resta sempre  un po’ al di qua del mistero che ci parla attraverso la nostra stessa  esistenza. Ed è per questo che sono importanti gli Amici – per quanto  siano rari – che fungono spesso come da specchio in cui si riflette, più  o meno nitida, più o meno definita, l’immagine della propria  personalità. Nel caso di Carmelo questo è tanto più vero se si pensa  alla sua personalità poliedrica, dalle molte sfaccettature. Poeta,  musicista, critico letterario, filosofo (nel senso etimologico della  parola: amante del sapere), uomo di cultura, insegnante, appassionato  cercatore di Dio, discepolo di Cristo, fondatore di una comunità di vita  consacrata, presbitero, Carmelo è un uomo dai molti talenti e dalle  molte vocazioni, tanto da sembrare a qualcuno fatalmente destinato alla  frammentazione e alla dispersione. E davvero non è stato facile per lui  trovare la strada maestra, il sentiero che lo portasse a toccare l’unità  profonda, il senso più vero della propria vita. È passato, in gioventù,  attraverso la musica, la poesia, la letteratura, la filosofia, per poi  gettarsi in modo radicale nell’avventura della fede cristiana, che  sempre però lo aveva accompagnato fin dall’infanzia in quella Ragusa  povera e come tagliata fuori dalle rotte della promozione sociale e  culturale. Una Ragusa – soprattutto la madre, ma non solo – che gli ha  donato la fede, un tesoro che non ha mai abbandonato e che ha portato  frutto nell’età più matura. L’avventura della fede di Carmelo, come  forse tutte le avventure spirituali che siano motivate da una forte  esigenza di radicalità, è oscillata tra la rottura – con il passato, con  i vecchi amori, con gli ideali di realizzazione ‘umani troppo umani’ – e  il bisogno di integrare i valori naturali, in quelli soprannaturali.  Carmelo alla fine non ha rinnegato nulla di quello che ha amato lungo la  sua vita – musica, poesia, letteratura – ma ha cercato di integrarlo  nel quadro più ampio di una fede radicalmente vissuta. Da questo  tentativo di integrazione – sempre difficile, sempre in cerca di un  equilibrio definitivo, sempre contrastato e tormentato – è nata anche la  ‘sua’ Comunità di San Leolino.  Da  quello che abbiamo detto fin qui potrebbe sembrare che quello di  Carmelo sia stato un percorso personale, solitario, invece è tutto il  contrario e chi lo conosce bene lo sa. La stessa Comunità di San Leolino  è la prova evidente di un percorso che ha sempre cercato uno sbocco  nell’amicizia e nella condivisione. E in realtà, la vita di Carmelo è  sempre stata costellata di amicizie, di rapporti, di relazioni, a tal  punto che spesso gli amici più intimi, ma anche quelli che aspirano a  diventarlo, si sono lamentati del poco tempo che Carmelo sembra  riservare alle ‘vere’ amicizie, lasciandosi trascinare a destra e a  sinistra per non recare dispiacere a nessuno. Qualcuno che gli vuole  bene gli consiglia anche di non perdere tempo con persone che sono  interessate soltanto a trarre vantaggio dalla sua amicizia o lo  rimprovera di vivere in modo troppo dispersivo, senza pensare appunto  alla preziosità del tempo perso, che non sarà restituito. Eppure  l’apparente dispersione a cui sembra votata la generosità di Carmelo –  ma chi può vantare, oggi come ieri, di condurre una vita poco  dispersiva, perlomeno se vive in società con i propri simili? – nasconde  una delle sue più grandi ricchezze, una di quelle qualità che lo fanno  davvero ammirare e benvolere da tutti: il suo carattere altruista che lo  spinge fino al sacrificio, all’abnegazione, alla rinuncia totale a se  stesso. La carità al primo posto: potrebbe essere questo il motto  riassuntivo della vita di Carmelo, almeno a partire dal momento in cui è  stato consapevole delle esigenze della vita cristiana e ha convertito  la sua naturale e spontanea generosità in una virtù più alta, la cui  origine è senza dubbio soprannaturale. Per la carità, tuttavia, Carmelo  non ha mai tradito la verità, cercando anche in questo caso un  equilibrio che non sempre è facile da trovare. La sua intelligenza, la  sua cultura, non lo hanno mai reso uno scialbo e devoto ‘buonista’ –  come è di moda dire oggi – e molti che si sono scontrati con il suo alto  senso della giustizia e della verità lo possono testimoniare.  Probabilmente  – poiché la vita di un uomo, lo ripetiamo, è un grande mistero – un  libro per i suoi settant’anni, pur ricco di tanti contributi validi e  profondi, non sarà sufficiente a illuminare completamente la personalità  di Carmelo. Neppure questo del resto è il suo scopo. Si tratta di un  omaggio che amici di lunga data o di recente acquisizione hanno voluto  rendere a una persona stimata e amata, alla sua lunga carriera o meglio  al suo instancabile impegno per la cultura, l’amicizia, la testimonianza  di fede radicale e coerentemente vissuta. In altre parole, un omaggio a  chi ha fatto della sua vita un dono per l’uomo perché non ha accumulto  tesori per sé, ma è arricchito davanti a Dio (cfr. Lc 12,21). La Comunità di San Leolino San Leolino, 19 ottobre 2015 Memoria di san Paolo della Croce 
 
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